venerdì 10 aprile 2009

Sicurezza in città: un problema complesso che si risolve con azioni concertate

L’improvvisata chiassata organizzata dalla Lega Nord ieri pomeriggio in Piazza Dante impone alcune riflessioni. Capisco che il clima pre-elettorale possa portare a gesti di questo tipo ma è fondamentale chiarire che la questione della sicurezza non va affrontata in modo superficiale e semplicistico. La domanda giusta è, secondo me, come aiutare la nostra comunità ad affrontare il cambiamento sociale – conseguenza inevitabile anche della globalizzazione e dei conseguenti grandi flussi migratori? Le cause della criminalità sono multifattoriali, in questo tutti gli esperti concordano. Dobbiamo lavorare per costruire un’idea di città che sappia guardare al futuro e non chiudersi nella salvaguardia di un passato che non c’è più. Dobbiamo uscire dalla logica dell’intervento di emergenza. Le ordinanze dei sindaci – usate a spot in altri comuni italiani – non danno che una breve, effimera senzazione di sicurezza. Ma NON risolvono i problemi.
Seppur importante, l’intervento in Piazza Dante – chiesto, deciso e concordato a gennaio in seno al Comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico – è solo una delle misure che compongono il percorso di questa amministrazione nel garantire la sicurezza dei propri cittadini. Il tema è troppo serio per ridurlo a semplicistiche strumentalizzazioni elettorali.
La sicurezza di una città è il frutto di una serie di azioni concertate che intervengono sul disagio e al contempo operano in coordinamento con le forze dell’ordine. La sicurezza non è solo una questione di ordine pubblico ma di prevenzione, perché c’è devianza dove c’è disagio. Diventa fondamentale quindi il lavoro di rete che viene compiuto da molti nostri servizi comunali, ma anche dalle cooperative e da numerose realtà che operano nel volontariato. Per quanto riguarda l’Amministrazione ricordo – a titolo di esempio – i poli sociali pensati appositamente per decentrare sul territorio l’intervento di aiuto, i dormitori invernali, le unità di strada e gli educatori de “I panchinari”, la collaborazione con la Caritro (microcredito), con gli avvocati per la solidarietà ed infine con la Lila per il problema della prostituzione.
Questo sul lato del sociale. Ma c’è poi un lavoro di prevenzione al crimine che trova nel Comitato per l’ordine e la sicurezza il luogo di coordinamento nel rispetto dei differenti ruoli istituzionali. A questo si aggiunge il ruolo del nostro corpo di polizia municipale con tutta una serie di interventi: dal vigile di quartiere alla sorveglianza in borghese durante i mercati, dai controlli in biblioteca e nei parchi al numero verde di con te contro i piccoli reati che aiuta il cittadino che ne è rimasto vittima.
Le telecamere di piazza Dante sono state decise per intervenire in una zona della città che presentava una situazione di disagio e che richiedeva una risposta rapida. E così è stato. Ma non è l’unica. Il parco di Piazza Dante è un bellissimo giardino ed è vicino al centro storico. Vogliamo rivitalizzarlo appieno ed in questo un ruolo fondamentale lo avranno anche i due edifici che lo delimitano sul lato est. Mi riferisco alla palazzina Liberty - che andrà ad ospitare la sezione giovanile della Biblioteca - e all’edificio ex-Apt per il quale l’Amministrazione ha deciso di optare per una ristrutturazione minima in modo da restituire quanto prima l’edificio alla socialità cittadina. Penso infine alla dimensione ludica dell’area con nuovi giochi per i bambini e a elementi di arredo che rendano il parco ancora più bello e fruibile.
Naturalmente la videosorveglianza del parco non risolve da sola il problema della sicurezza in centro città. Una problematica tra le più complesse nella gestione di un capoluogo. Governare una città non significa piantare bandierine (verdi?) sulla cartina di un parco ma rimboccarsi le maniche e operare in modo organico per risolvere i problemi che – lo ho imparato in questi anni da vicesindaco e in questi mesi da sindaco reggente – non sono mai né semplici né univoci.

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